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L’obbligo del BIM nel nuovo Codice degli Appalti: il futuro digitale delle costruzioni in Italia

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Cos'è il BIM? Quali sono le sue implicazioni nei nuovi contratti e il suo impatto sull'industria edile? Scopriamo insieme cosa prevede il nuovo Codice degli Appalti riguardo l'implementazione di questa tecnologia innovativa nel settore delle costruzioni.

Cos’è il BIM? Quali sono le sue implicazioni nei nuovi contratti e il suo impatto sull’industria edile? Scopriamo insieme cosa prevede il nuovo Codice degli Appalti riguardo l’implementazione di questa tecnologia innovativa nel settore delle costruzioni.

Il mondo delle costruzioni si sta evolvendo rapidamente grazie all’avanzamento della tecnologia. Una delle più significative innovazioni è l’introduzione del Building Information Modeling (BIM) nel nuovo Codice degli Appalti. Questa normativa segna una svolta nel settore, poiché rende il BIM obbligatorio per certe categorie di opere pubbliche, aprendo la strada verso una nuova era di digitalizzazione delle costruzioni in Italia. Ma cos’è il BIM? Quali sono le sue implicazioni nei nuovi contratti e il suo impatto sull’industria edile?

Cos’è il BIM?

Il Building Information Modeling, comunemente noto come BIM, è una metodologia di lavoro basata su modelli 3D intelligenti che contengono informazioni dettagliate e dati relativi a un’opera o un’infrastruttura. Questo approccio consente a tutti i professionisti coinvolti nel processo edilizio di collaborare su una piattaforma comune, migliorando la comunicazione e la condivisione delle informazioni.

Il BIM nel nuovo Codice degli Appalti

L’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti ha portato significative modifiche nel modo in cui le opere pubbliche vengono progettate e realizzate. Una delle principali novità è l’obbligo dell’utilizzo del BIM per alcune categorie di opere, con l’obiettivo di promuovere l’innovazione e la qualità delle costruzioni.

Secondo il nuovo Codice, le opere di un certo importo sono tenute ad adottare il BIM durante tutto il loro ciclo di vita. Ciò significa che gli enti pubblici, le imprese di costruzione e gli studi professionali devono essere pronti a integrare questa metodologia di lavoro nei loro processi e operazioni quotidiane.

L’impatto del BIM sull’industria delle costruzioni

L’introduzione obbligatoria del BIM sta portando un significativo impatto nell’industria delle costruzioni in Italia. Innanzitutto, questa tecnologia favorisce la collaborazione tra i vari attori coinvolti nel progetto, come architetti, ingegneri, progettisti e appaltatori. Grazie alla condivisione di informazioni dettagliate e al lavoro su un unico modello 3D, le inefficienze e gli errori possono essere notevolmente ridotti, garantendo una migliore pianificazione e gestione delle opere.

Inoltre, il BIM offre un vantaggio notevole nella fase di costruzione, consentendo precisione e un controllo più stretto dei costi e delle tempistiche. Questo si traduce in una maggiore efficienza complessiva e nella riduzione di eventuali ritardi o costi aggiuntivi.

La digitalizzazione delle costruzioni grazie al BIM non termina con la realizzazione dell’opera. Al contrario, questa metodologia offre benefici anche nella fase di gestione e manutenzione dell’edificio o dell’infrastruttura nel tempo. I dati contenuti nel modello 3D possono essere utilizzati per programmare interventi di manutenzione preventiva e monitorare lo stato di salute dell’opera nel corso degli anni, ottimizzando così i costi di gestione e prolungandone la durata.

Il BIM rappresenta una svolta fondamentale nell’industria delle costruzioni in Italia, poiché il suo obbligo nel nuovo Codice degli Appalti spinge il settore verso una maggiore digitalizzazione e innovazione. Questa metodologia di lavoro basata sui modelli 3D intelligenti promette di migliorare la collaborazione, l’efficienza e la qualità delle costruzioni pubbliche.

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